Consumi elettrici in Italia, il bilancio di Terna

Terna

In base ai dati elaborati da Terna, la società responsabile della rete elettrica di trasmissione nazionale, si registra una riduzione del 3,2% dei consumi di elettricità nel periodo gennario-ottobre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un volume complessivo di 258,23 miliardi di kWh. Analizzando invece i consumi per il solo mese di ottobre 2023, questi risultano in crescita del 4,2% in confronto a dodici mesi fa, raggiungendo quota 25,8 miliardi di kWh.

Produzione “made in Italy” sopra quota 80%

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’Indice IMCEI elaborato da Terna, che esamina i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, mostra un calo del 3,3%. Vi sono variazioni positive in diversi settori (mezzi di trasporto, cemento, calce e gesso e alimentari), mentre sono in calo i metalli non ferrosi, siderurgia, cartaria, ceramiche e vetraie, chimica. Al contrario, l’industria meccanica risulta stabile. La produzione nazionale copre l’81,5% della domanda di ottobre, mentre la quota rimanente (18,5%) viene soddisfatta dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Nel dettaglio, la produzone nazionale netta è stata pari a 21,2 miliardi di kWh, in lieve flessione (-1%) rispetto a ottobre 2022.

Le rinnovabili coprono oltre il 35% del fabbisogno elettrico nazionale

Parlando delle fonti rinnovabili, si rileva un forte recupero dell’energia idrica (+87,2%) e di quella eolica (+72,2%). Gli incrementi sono più contenuti per l’energia fotovoltaica (+9,2%) e geotermica (+1,1%), mentre la produzione da fonte termica è in flessione (-17,3%), con un calo del 74% per il carbone. Nel complesso, le fonti rinnovabili hanno generato 9,2 miliardi di kWh, arrivando a coprire il 35,6% della domanda elettrica (era il 27,5% a ottobre 2022). il mix produttivo ha incluso idrico (36,5%), fotovoltaico (24,9%), eolico (20,3%), biomasse 13,3% e geotermico (5%).

Tenendo in considerazione tutte le fonti rinnovabili, nei primi dieci mesi del 2023 l’aumento di capacità è stata di 4.434 MW, dato superiore di circa 2.080 MW (+88%) rispetto allo stesso intervallo di tempo del 2022. Guardando invece al saldo import-export, la variazione risulta positiva (+35,1%) e risente degli effetti di una diminuzione dell’export (-55,5%) e di una crescita dell’import (+24,4%).