Imprese: nuove norme UE su ambiente e diritti umani approvate

imprese UE

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera a nuove norme che pongono l’accento sul “dovere di diligenza” delle imprese, sia nell’Unione Europea che al di fuori di essa, con l’obiettivo di ridurre l’impatto negativo sulle persone e sull’ambiente. La direttiva, risultato di un accordo informale con il Consiglio dell’UE, impone alle imprese e ai loro partner lungo tutta la catena di approvvigionamento, produzione e distribuzione, di adottare misure preventive, fermare o ridurre le conseguenze negative delle loro attività sull’ambiente e sui diritti umani.

Nuove norme per grandi e piccole imprese

Le nuove norme riguarderanno le società madri e le imprese dell’UE con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato mondiale superiore a 450 milioni di EUR, nonché i franchising nell’Unione con un fatturato di oltre 80 milioni di EUR. Saranno coinvolte anche le società e i franchising di paesi terzi che raggiungono le stesse soglie di fatturato nell’UE. Queste aziende saranno tenute a integrare il dovere di diligenza nelle loro politiche e adottare piani di transizione per allineare i loro modelli di business agli obiettivi climatici fissati dall’accordo di Parigi.

Responsabilità e trasparenza degli stati membri

Gli Stati membri dovranno fornire informazioni dettagliate sul dovere di diligenza e istituire un’autorità di controllo per indagare e sanzionare le violazioni delle norme. Le aziende che non rispettano il dovere di diligenza dovranno rispondere dei danni causati e risarcire le vittime, con ammende fino al 5% del loro fatturato netto mondiale.

Prossimi passi verso una maggiore sostenibilità

La direttiva dovrà ora essere formalmente approvata dal Consiglio e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE, entrando in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le nuove norme nel diritto nazionale, con un’applicazione graduale a partire dal 2027 sulla base del numero di dipendenti e sul fatturato.

Con l’approvazione di queste norme, il Parlamento Europeo risponde alle richieste dei cittadini per un consumo sostenibile e un commercio etico, ponendo le basi per una crescita economica rispettosa dell’ambiente e dei diritti umani.

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