La protezione biodiversità oceani è oggi al centro dell’agenda ambientale internazionale. Un nuovo studio ESA, pubblicato su Marine Pollution Bulletin, dimostra che è possibile tutelare il 30% dell’oceano Atlantico senza interrompere pesca o traffico marittimo.
Grazie al progetto BOOMS (Biodiversity in the Open Ocean: Mapping, Monitoring and Modelling), è stato possibile individuare aree ad alta biodiversità tramite dati satellitari di Envisat, Sentinel‑3, Aqua, OrbView‑2 e NOAA‑20.
Zone marine protette e rotte deviate per la biodiversità
Lo studio ha identificato delle seascapes, ovvero aree oceaniche omogenee per caratteristiche ecologiche. Invece di imporre il divieto d’accesso, il team propone di deviare leggermente le rotte marittime per evitare le zone sensibili.
Tale soluzione, centrata sulla protezione biodiversità oceani, consente di raggiungere l’obiettivo “30×30” tutelando gli ecosistemi marini senza danneggiare settori come pesca e commercio.
Benefici della protezione biodiversità oceani sugli ecosistemi
Le “seascapes” selezionate ospitano numerose specie migratorie, tartarughe marine, cetacei e altri mammiferi.
L’inquinamento acustico causato dalle navi altera la comunicazione di molte di queste specie. Come spiega il team ESA, “gli effetti del rumore si estendono all’intero ecosistema, modificando comportamenti vitali come la migrazione e la riproduzione”.
La protezione internazionale degli oceani con dati satellitari
La metodologia proposta rafforza il trattato ONU del 19 giugno 2023 sulla “Biodiversity Beyond National Jurisdiction”, che punta a proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.
La protezione biodiversità oceani diventa così un processo dinamico, supportato da dati in continuo aggiornamento, coinvolgendo scienziati, autorità marittime e stakeholders in una governance partecipata.
Dati satellitari per la salvaguardia degli oceani
La possibilità di monitorare gli oceani tramite osservazione della Terra consente di adattare le strategie in base ai cambiamenti ambientali o alla presenza di specie minacciate.
Il progetto BOOMS dimostra che la protezione della biodiversità negli oceani può essere realistica, efficace e sostenibile, offrendo una guida concreta per politiche marine future.